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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DELL'11/06/2010 -  a San Martino e Fombio si costruiranno due nuovi plessi

A Secugnago i lavori di ristrutturazione partiranno già durante l’estate Il piano: a San Martino e Fombio si costruiranno due nuovi plessi

 

L’elementare di Dovera, la media di San Martino, la materna di Fombio e la scuola elementare di Secugnago. Sono le uniche della lista nera ministeriale diffusa dalla Codacons, ubicate tra la provincia di Lodi, Milano e Cremona che non hanno ancora subito interventi sostanziali. Le altre 25 circa, invece, hanno subito manutenzioni tali da farle uscire dalla lista. «I dati a nostra disposizione - spiega dall’ufficio scolastico provinciale Giovanni Castelli - aggiornano quell’elenco che risale al 2006. Anche le prefetture stanno lavorando a un nuovo elenco, ma le informazioni non sono ancora disponibili. Per quanto riguarda la scuola elementare di Secugnago, proprio questa estate, quando terminano le lezioni, partiranno i lavori di rifacimento del tetto, grazie a un finanziamento di 105mila euro ottenuto in base alla legge 70/80». Alla scuola dell’infanzia di Retegno, un anno fa, il comune era intervenuto con un intervento di manutenzione, anche in seguito al distacco di un pezzo di soffitto del vecchio edificio. «Abbiamo avviato da tempo la procedura - spiega il sindaco di Fombio, Davide Passerini - per costruire ex novo una struttura tra Fombio e Retegno. Il progetto preliminare è già pronto, abbiamo fatto la richiesta di finanziamenti ed entro quest’anno vogliamo definire la gara d’appalto. Il nostro obiettivo è di riuscire a realizzare il nuovo plesso nel 2011. Per il primo lotto, che prevede la scuola elementare e materna, con mensa e palestra, prevediamo un intervento di oltre 2 milioni. In bilancio, per effetto del piano di edilizia integrata, abbiamo già 350mila euro. Contiamo anche di realizzare introiti dalla dismissione delle due aree a destinazione residenziale, quella della elementare di Fombio e della materna di Retegno. Per il resto accenderemo un mutuo». La scuola materna statale di Retegno accoglie 28 bambini e ha rischiato di venire cancellata dalla normativa Gelmini. «Non la perderemo - assicura il sindaco - gli alunni della statale sommati a quella della materna comunale superano i 50. Dobbiamo valutare se accorpare le due strutture. La nuova scuola sorgerà su un’area ad espansione residenziale, tra Fombio e Retegno, al villaggio La Costa. L’attuale materna di Retegno, però, non è in condizioni tali da impedirne l’utilizzo».A San Martino il problema è rappresentato dalla scuola media che fa capo alla don Milani di Lodi. «Abbiamo già il progetto definitivo - spiega il primo cittadino Luca Marini -. La scuola attuale è piccola e ha oltre trent’anni. Si tratta di un progetto da oltre 3 milioni di euro, è nel piano triennale delle opere pubbliche, ma non abbiamo risorse per finanziarlo. Stiamo aspettando di vedere l’entità degli oneri di urbanizzazione che entreranno nelle casse comunali. La media è piccola e i servizi sono inadeguati. Abbiamo il verbale della commissione ministeriale: testimonia che è un edificio da rifare, ma non con estrema urgenza. La scuola materna, invece, risale alla fine degli anni ‘70 ed è sottoposta a continue manutenzioni. Bisognerebbe rifare il tetto, sia per incidere sul risparmio energetico, sia per porre freno alle infiltrazioni. Abbiamo fatto richiesta di ottenere finanziamenti dalla Regione, ma quest’anno sono passati Borghetto e Secugnago. Le elementari, invece, risalgono agli anni ‘90 e non hanno problemi». Anche le scuole di Pandino sono citate nell’anagrafe delle scuole a rischio, ma il vicepreside Luigi Moretti assicura che i lavori da fare «sono stati eseguiti e non ci sono problemi. A Dovera, invece - aggiunge -, sono anni che il comune sta cercando risorse per costruire un nuovo edificio». «Anche le altre scuole dell’elenco - spiega Castelli - sono ora in fase di rivisitazione o hanno già subito interventi di manutenzione. Stiamo parlando tra la altre, del comprensivo di Maleo, ospitato a villa Trecchi, della scuola di Codogno in ristrutturazione, ma anche di Castiglione, Massalengo, Graffignana, la media di Sant’Angelo e la elementare di Vidardo».Il Codacons ha invitato le famiglie a segnalare le scuole con gli spazi inferiori rispetto a quelli previsti dalla normativa. Dal Lodigiano è arrivata solo la segnalazione dell’Ipsia Ambrosoli, anche se la situazione riguarda molti edifici della provincia. «Da noi le classi sono di 31 alunni e di 30 metri quadri, invece dei 60 previsti - spiega il preside Celestino Cremonesi -, ma cosa devo fare? Molte scuole sono in questa situazione. Con i laboratori poi siamo facilitati perché gli studenti ruotano. Piuttosto non abbiamo torni per 36 persone e postazioni informatiche per 32. A preoccuparmi è il taglio degli organici, per il resto applichiamo la normativa». Ieri anche il coordinamento delle associazioni dei bambini con sindrome di down ha lanciato l’allarme sul sovraffollamento delle aule. Più di una classe su tre, in Italia, non rispetta il tetto di 22 alunni nelle classi con bambini disabili.Cri. Ver.