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ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL 27/10/2010 - Gallinari e New York, è l’anno decisivo
 

Pallacanestro - Nban Ieri il big match Boston-Miami, la squadra di D’Antoni esordirà questa notte contro Toronto
Gallinari e New York, è l’anno decisivo
Il 22enne lodigiano deve confermarsi e portare i Knicks ai play off
 

 

new york L'attesa è finalmente terminata e il coutdown che da mesi tormentava tutti gli appassionati della pallacanestro in generale e di quella a stelle e strisce in particolare ormai ha battuto gli ultimissimi rintocchi. La stagione Nba 2010/2011 è iniziata nella notte appena trascorsa con le prime tre gare (il big match Miami-Boston, Phoenix-Portland e Houston-Los Angeles Lakers) e si annuncia come una delle annate caratterizzate dal più alto volume di attesa degli ultimi tempi. E non solo per quanto riguarda Danilo Gallinari. L'estate appena passata sarà infatti ricordata come quella delle grandissime manovre dei free agents (i giocatori con il contratto scaduto e quindi liberi di accasarsi nella squadra desiderata), delle grandi speranze e delle grandi delusioni. Da anni moltissime franchigie hanno calibrato ingaggi, tagli e tutte le manovre di mercato in generale con lo scopo di accaparrarsi uno dei tanti talenti a disposizione. L'indiscusso re della palla a spicchi sotto l'ombrellone (detta all'italiana) si è rilevato Pat Riley, presidente esecutivo dei Miami Heats, che dopo aver convinto la stella Dwyane Wade a rinnovare il contratto, sono riusciti ad assicurarsi due delle più ambìte prede di mercato: l'ala ex Toronto Raptors Chris Bosh e soprattutto LeBron "King" James dai Cleveland Cavaliers, Mvp delle ultime due stagioni, che ha scelto una squadra di stelle per togliersi la fastidiosa etichetta di looser (perdente) che gli è stata precocemente affibbiata dagli addetti ai lavori Nba. La squadra della Florida si candida così come primissima contendente al titolo Nba, alla pari dei campioni in carica, quei Los Angeles Lakers di Kobe Bryant e Pau Gasol che sono riusciti a mantenere intatto il gruppo dello scorso anno, che li ha visti vittoriosi in finale per 4-3 sui Boston Celtics. I biancoverdi di coach Doc Rivers, già zeppi di veterani, hanno sostituito il partente Rasheed Wallace con la coppia di O'Neal, Shaq e Jermaine, e se la ruggine sui muscoli dei tanti vecchietti non incepperà i meccanismi di gioco potranno giocarsela con tutti a Est.Grandi delusi delle manovre estive sono i New York Knicks di Danilo Gallinari, che fino all'ultimo hanno cullato il sogno di vedere nella "Grande Mela" Lebron James. Dopo aver ripiegato su Amar'e Stoudemire, dinamicissimo lungo già allenato da Mike D'Antoni ai Phoenix Suns, e sul play Raymond Felton, proveniente dai Charlotte Bobcats, il team bluarancio, per raggiungere la post season, dovrà affidarsi soprattutto a ”Danilo Gallinari, scampato per il momento a una “trade” che l'avrebbe portato ai Denver Nuggets in cambio di Carmelo Anthony. La 22enne stella di Graffignana è infatti chiamata alla stagione del grande salto: è alla sua terza annata Nba, ma in realtà è la la seconda effettiva dopo il fastidioso infortunio alla schiena che lo aveva bloccato per gran parte del 2008 (conclusa con 6,1 punti, 2 rimbalzi, 0,5 assist e 0,5 recuperi in 14,7 minuti di media nelle 28 gare giocate, di cui 2 nello starting five). Nella seconda stagione Gallinari, pur dovendo fare i conti con una squadra allo sbaraglio, nella quale quasi tutti i suoi compagni erano interessati unicamente a rimpinguare il proprio bottino personale, ha iniziato a far intravedere lampi di talento cristallino fino a diventare leader designato della squadra, nonché idolo indiscusso del "Madison Square Garden" (15,1 punti, 4,9 rimbalzi, 1,7 assist e 0,9 rubate in 33,9 minuti di media nelle 81 gare disputate, di cui 74 in quintetto). Ora gli occhi di tutta la pallacanestro americana sono fissi sul numero 8 bluarancio. E il "Gallo" dovrà dimostrare il suo valore di All Star Nba e guidare i suoi Knicks ai play off. A partire dal primo match di stanotte con Toronto: per Gallinari e i Knicks è vietato fallire.Lorenzo Meazza

 



 


 

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