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TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL  31/12/2010 - Abbiamo una grande sfida da affrontare nel 2011»

 

Abbiamo una grande sfida da affrontare nel 2011»
«Il centro diurno è un’opportunità che il nostro paese deve cogliere»
 


Caro Direttore, accetto volentieri il Tuo invito a partecipare al “Brindisi dei Sindaci” e mi piacerebbe dedicare il mio brindisi a chi per molteplici motivi, la malattia, il lavoro, la vecchiaia e la solitudine, vive un momento di difficoltà. Stiamo vivendo anni complicati; da un lato il singolo e la famiglia vivono un profondo senso di crisi dove la precarietà è diventata la parola d’ordine che non coinvolge solo il lavoro ma invade prepotentemente la sfera privata ed entra profondamente nella nostra normalità e, dall’altro, è sempre più difficile avere risorse sufficienti per rispondere a queste esigenze in maniera adeguata. Credo che la volontà di tutti noi amministratori sia quello di potere dichiarare che, nonostante le turbolenze, i tagli e la crisi, nessuno sarà lasciato solo, senza il dovuto supporto. Oggi penso che, senza timore di smentita, ogni Comune può vantare il soddisfacimento di questa affermazione, ma ancora per quanto? Credo che sulle nostre spalle ci sia l’obbligatorietà di affrontare le questioni collegate ai temi del welfare sostenibile in un chiaro scenario di arretramento dell’impegno centrale nei confronti di queste tematiche che dal canto loro invece di arretrare aumentano le loro esigenze radicalmente.Su questi temi ritengo che il Lodigiano abbia dato nel “Consorzio dei Servizi alla Persona” una risposta seria e efficace, ma penso che debba crescere nel prossimo futuro, mi accetti il termine, “la responsabilità associativa” ovvero delle politiche da svolgere a livello di ente locale che siano più severe sul controllo e sulla verifica degli interventi. Non c’è ombra di dubbio che il tema sociale ed i servizi ad esso collegato rappresentino il cuore della vita di una comunità ma è un cuore che deve restare in equilibrio, non solo finanziario ma anche di equità sociale; che deve efficacemente anticipare le esigenze senza mortificare l’individuo e deve saper combattere il parassitismo sociale essendo sempre stabile stampella verso chi vive la difficoltà come un momento di passaggio.Non credo di avere una ricetta particolare ma penso che in prima battuta sia da valorizzare il primo livello di sostegno ovvero la famiglia quindi, ritengo fondamentale riportare l’individuo al centro con le sue possibilità ed attitudini. Questo significa che, in caso di semplice sostegno economico, bisogna cercare di trasformare questo aiuto in ore dedicate alla comunità, ciò renderebbe questo supporto sicuramente più socialmente e psicologicamente accettabile, sia per il singolo che per l’intera comunità, ed eliminerebbe il tema del parassitismo mentre per il sostegno sociale, inteso come servizio, è necessario riflettere meglio sulla co-partecipazione al servizio ed a fianco costruire un sistema di garanzia e di sostegno che sia in grado di rendere tutti questi servizi sostenibili nel tempo. Per declinare meglio questa mia ultima affermazione credo che una riflessione debba essere fatta sulla struttura, nota ai più come Centro Diurno Integrato ex-Cascina Maggiore, che giace in gran parte vuota da alcuni anni dopo un investimento complessivo attorno ai 3 milioni di euro e due bandi per la sua gestione non andati a buon fine. Sono convito che questo rappresenti per Graffignana una grande opportunità perché la struttura può diventare un riferimento importante, nel tempo insostituibile, non solo per tutto il distretto sanitario di riferimento ma anche per larga parte del lodigiano. Un sito ove potranno trovare spazio servizi sanitari semplici, servizi sociali e socio-sanitari rivolti agli anziani, ai disabili, alla famiglia ed ai minori. Uno spazio modulare, ognuno con le proprie competenze ma integrato, dove si possano trovare delle risposte sia complesse, tipo la gestione della disabilità al di fuori della una famiglia di provenienza, che quelle più semplici ma importanti per la vita comune tipo il cambio della medicazione, l’iniezione ed i controlli di routine collegati alle patologie più comuni. Un luogo dove l’anziano possa trovare una risposta sociale ed un supporto ed un aiuto alle proprie difficoltà restando sempre ancorato alla sua realtà ed alla sua vita. Graffignana in tutto questo avrà tre palesi vantaggi: un struttura di qualità con sevizi multipli in centro al paese, tariffe agevolate ed il reinvestimento delle differenze tariffarie nel fondo di solidarietà del paese che di conseguenza si autoalimenterà e diventando appunto un sistema di garanzia e sostegno del sistema di welfare locale sostenibile nel tempo.Tutto ciò è un percorso complesso che presenta molte insidie ma questa è la sfida più grande dell’amministrazione che rappresento per l’anno 2011. Brindo a Voi quindi certo che l’anno entrante sarà in grado di portare tanta speranza nelle nostre case e mi auguro che le difficoltà di oggi siano domani solo un brutto ricordo. Buon 2011. Grazie Direttore per lo spazio e buon anno anche a Te.Con StimaMarco Raverasindaco di Graffignana

 

 

 

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