Archivio delle notizie di graffignananew.it |
ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 23/7/2011 - Dal carcere il manager dei vip scrive ad Alfa Omega graffignana Lele Mora scrive dal carcere di Opera alla comunità di recupero Alfa Omega di Graffignana e chiede di pregare per lui. La lettera è arrivata pochi giorni fa al segretario della comunità, Giancarlo Tornielli, che pochi giorni dopo l’arresto aveva inviato un messaggio di speranza al manager dei vip. Manager che negli ultimi anni si era avvicinato alla comunità di Graffignana, visitandola, conoscendo i suoi vertici e devolvendo alla struttura il ricavato delle sue ultime tre feste di Natale. Mora è stato arrestato lo scorso giugno dagli uomini della guardia di finanza di Milano: è accusato di bancarotta fraudolenta per aver nascosto oltre 8 milioni di euro con la sua società di comunicazione, la “Lm Management”, dichiarata fallita nel giugno dello scorso anno. Secondo i pm che hanno condotto le indagini, il manager dei vip 56enne avrebbe continuato le attività malgrado il fallimento personale e quello di un’altra società, riuscendo a trasferire il denaro in Svizzera. «Gli avevo scritto in carcere, raccomandandogli di stare calmo e provare ad avvicinarsi alla preghiera - ha spiegato ieri Tornielli -, alcuni giorni dopo ho saputo che la europarlamentare Iva Zanicchi è andata a incontrarlo in carcere e lo ha trovato con un Rosario in mano. Pochi giorni fa, poi, ho ricevuto una sua lettera, due pagine scritte a mano e spedite dal carcere di Opera. Lele mi saluta, saluta la comunità e la sua direttrice Marilena Seminari. Mi informa di aver letto l’articolo del “Cittadino“ nel quale si raccontava che gli avevo scritto una lettera in carcere e invoca la Madonna di Lourdes. La sua è una lettera carica di fede, nella quale chiede sostegno spirituale in un momento durissimo della sua vita. Dopo aver ricevuto la lettera, a mia volta ho ovviamente scritto una nuova missiva a Lele, nella quale gli esprimo la mia vicinanza, quella della comunità e gli dico di tenere duro. Gli ho assicurato che in comunità preghiamo per lui, perché non dimentichiamo il bene che ha fatto per noi, in maniera disinteressata». Lorenzo Rinaldi
|