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ARTICOLO TRATTO DA "CITTADINO" DEL 03/12/2011 - Fiorani condannato a tre anni e mezzo

Il reato è falso in bilancio con danno ai soci della Banca Popolare. Anche in secondo grado si era arrivati allo stesso risultato
Fiorani condannato a tre anni e mezzo
La Cassazione ha confermato la sentenza del tribunale di Lodi
 

La quinta sezione penale della Corte di cassazione ha confermato, rendendola quindi definitiva ed esecutiva, la condanna a tre anni e sei mesi di carcere per “falso in bilancio con danno ai soci” che era stata inflitta in primo grado dal tribunale di Lodi il 6 ottobre 2009 e quindi già pienamente confermata il 16 novembre 2010 dalla Corte d’appello di Milano. A Lodi la corte presieduta da Adriana Garrammone (a latere Angela Scalise e Anna Laura Marchiondelli) era andata oltre i venti mesi richiesti dal pm Paolo Filippini e aveva condannato il solo Fiorani, ritenendolo il vero «capo» dell’istituto di credito, assolvendo invece i coimputati Giorgio Olmo, Giovanni Vismara e Aldino Quartieri. L’accusa era di aver gonfiato, complessivamente, per oltre 200 milioni di euro i bilanci della vecchia Banca Popolare di Lodi negli anni 2003 e 2004, operando con artifici sulla contabilizzazione dei derivati, allo scopo di far apparire l’istituto più capitalizzato di quanto in realtà fosse, in vista di scalate bancarie. Per la difesa, invece, si trattava di conteggi sostanzialmente corretti, basati su stime in quanto si trattava di titoli non quotati a listino. «Non mi aspettavo una conferma piena - è il primo commento dell’avvocato Michele Apicella, difensore di Fiorani -. Sono molto amareggiato, soprattutto per quanto riguarda la pena, che a mio parere, e per quanto emerso in aula, è eccessiva per questo tipo di reato». Fiorani da alcuni mesi sta già espiando una pena, ma attraverso la misura alternativa dell’affidamento ai servizi sociali, come educatore nella comunità Alfaomega di Graffignana. «Sono certo che, anche con questa ulteriore condanna, non tornerà in carcere - assicura Apicella -: rimane infatti al di sotto della soglia che consente l’affidamento in prova».Fiorani però dovrà attivarsi per chiedere il cumulo della pena: definitivi, a suo carico, sono i 3 anni e 3 mesi del patteggiamento allargato per la fallita scalata ad Antonveneta, assorbiti dall’indulto, 3 anni, e da sei mesi di misura cautelare presofferta, tra il 13 dicembre 2005 e il 2006, e ora questi altri 3 anni e 6 mesi. La condanna di maggio, ad altri 20 mesi, per le residue imputazioni di Antonveneta non è invece ancora esecutiva. Apicella attende di esaminare le motivazioni della Cassazione.Carlo Catena

 

 

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