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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 27/01/2012 - Graffignana, un Centro per disabili da 40 posti
 

L’amministrazione comunale ha indetto una gara per la concessione della gestione dei servizi necessari al funzionamento
Graffignana, un Centro per disabili da 40 posti
L’opposizione esprime forti perplessità sulle modalità e sui contenuti della gara
 

Il Comune di Graffignana ha indetto una gara informale per la concessione della gestione dei servizi relativi a 10 posti di comunità socio sanitaria per disabili e di 30 posti di centro diurno per disabili.L’opposizione consiliare di “Sviluppo e Partecipazione per Graffignana” ci ha fatto pervenire un ampio documento nel quale esprime «forti perplessità sulle modalità, sui tempi, sui contenuti della gara, indetta senza nessun confronto con il paese e con le forze politiche presenti in consiglio comunale».L’edificio coinvolto è da tempo oggetto di dibattito. La posa della prima pietra risale al 13 marzo 1999, l’amministrazione Vignali intendeva realizzare un Centro polivalente, sede di servizi a carattere sociale e sanitario da realizzarsi nel tempo in collaborazione con associazioni di volontariato e convenzioni pubbliche. «Già si pensava - silegge nel documento - ad un Centro diurno per anziani e a spazi per ricoveri temporanei di sollievo. Graffignana ed il territorio circostante in quei tempi sentiva forte la necessità di attuare servizi per anziani. Le Case di riposo allora esistenti risultavano essere insufficienti ed i servizi sociali necessitavano di sbocchi diversi. Le amministrazioni successive continuarono la costruzione e la completarono con un secondo lotto, prevedendo per il primo piano un Centro diurno integrato per anziani. Terminata la costruzione nel 2006, nel 2007 fu indetta una gara per la gestione di un Centro diurno integrato, di fatto nonostante l’aggiudicazione alla “privata assistenza di Piacenza” l’operazione non andò in porto in quanto la società aggiudicatrice si ritirò per mancanza di utenti». Tra le cause del fallimento dell’iniziativa, l’opposizione consiliare sottolinea che «fin dall’inizio le amministrazioni Scietti (1999-2009) non credettero nell’iniziativa, considerarono il Centro polivalente “una palla al piede”, un corpo estraneo ai loro programmi. Non ci fu mai un confronto con i graffignanini sui possibili utilizzi sociali della struttura, non fu mai realizzata un’indagine sui bisogni reali del paese e del territorio, si è tergiversato molto sui tempi di realizzo. Le opposizioni chiesero spesso un confronto sui servizi sociali da realizzare all’interno della struttura, aprì confronti anche in paese, suggerirono di prendere contatti con il Consorzio Servizi alla persona nato a metà degli anni 2000, ma le amministrazioni succedutosi furono sorde e non se ne fece nulla. Per molti anni la gestione dei servizi sociali fu esercitata da un sindaco medico che pensava di risolvere i problemi dei graffignanini all’interno delle mura del suo studio medico».Vista la gara in corso, che potrebbe dare finalmente vita alla struttura, l’opposizione resta critica «in quanto le modalità ed i tempi utilizzati ci lasciano molto perplessi. Come mai il sindaco di Graffignana ha comunicato ai sindaci lodigiani l’iniziativa in primavera e non ha coinvolto il consiglio comunale ed i cittadini del suo paese impegnati ad approvare il pgt al quale è allegato il piano dei servizi? Come mai nonostante la non entusiasta posizione dei sindaci lodigiani all’iniziativa, vista la tendenza a contingentare l’accesso ai servizi offerti ai disabili, non è stato consultato il Consorzio dei Servizi alla persona tramite l’ufficio di piano di zona relativo ai servizi? Se l’ufficio di piano di zona è la struttura più importante della provincia per l’istituzione, coordinamento ed analisi dei servizi socio-sanitari del nostro territorio, perché non è stato coinvolto?Per una efficiente gestione dei servizi ai disabili in una struttura socio sanitaria è indispensabile un accreditamento dell’Asl. Ad oggi non ci risulta. Come mai si è scelto di spostare l’attenzione dagli anziani ai disabili? Perché non si è costituita una commissione servizi sociali che con il coinvolgimento delle associazioni-cooperative sociali e di volontariato potesse affrontare in modo trasparente il futuro del centro polivalente?».«Per ultimo - conclude il documento, che sarà pubblicato interamente sul “Cittadino” di lunedì 30 gennaio - segnaliamo che senza un’analisi seria dei bisogni di Graffignana e del territorio, la scelta di inserire nel centro polivalente i disabili rischia di compromettere definitivamente, visto un contratto di 10 anni + 10, un possibile futuro utilizzo più consono e più utile ai bisogni di Graffignana».


 

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