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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 10/07/2012 - Graffignana: «Il vero autore dello scippo è un mio sosia»
 

Graffignana: «Il vero autore dello scippo è un mio sosia»
 

Graffignana Una serie di scippi ai danni di donne in bicicletta, un 18enne dell’Ecuador residente a Graffignana già arrestato il 25 giugno, ma che si dice innocente e addirittura vittima di uno scambio di persona, e due nuovi arresti, eseguiti lunedì, di un 18enne di Borghetto, campano, e di un 17enne di San Colombano, siciliano, accusati di un colpo messo a segno il giorno stesso nel parco delle Spadazze: sono gli ingredienti di un piccolo “giallo” sul quale potrebbe esserci ancora da indagare.Ieri, durante l'interrogatorio in carcere che ha portato alla convalida dell'arresto, P.L., il 18enne campano, avrebbe sostanzialmente ammesso di aver soffiato la borsetta a una 46enne di Graffignana, poco prima su una pista ciclabile, negando però che la vittima fosse stata spinta. Una spinta che è costata ai due la grave accusa di rapina. Il gip Isabella Ciriaco ha comunque liberato subito il 18enne, difeso dall'avvocato Lorenzo Mascherpa di Lodi, imponendogli il solo obbligo di dimora. Del minorenne siciliano, accusato perdipiù di aver usato per il colpo una bici rubata a San Colombano, si sta occupando invece il tribunale per i minori.Ai carabinieri però risulta una lunga serie di furti con modalità simili: ad esempio un mese fa sarebbe stata strappata una catenina a un’anziana di Borghetto, e poi ancora altre borsette prelevate in corsa dai cestini da giovani ladri ciclisti.Il primo a finire arrestato per uno di questi episodi era stato l’ecuadoregno di Borghetto F.O.: la vittima, derubata nel parco pubblico, aveva riconosciuto la sua bicicletta e poi, dietro un vetro a specchio, anche il sospettato, riconoscibile per i capelli a cresta e la carnagione scura. Lui però sostiene addirittura che qualcuno avrebbe usato per lo scippo la sua bicicletta, rimettendola poi a posto, i suoi amici hanno detto alla madre che in zona gira un ragazzo che gli somiglia moltissimo, ed è proprio la madre, assieme all’avvocato Chiara Belluzzi con studio a Milano, a credere fermamente alla sua innocenza. Il processo proseguirà a settembre. Sia il peruviano sia i due italiani avevano già alle spalle denunce per reati contro il patrimonio.Carlo Catena


 


 

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