Archivio delle notizie di graffignananew.it

Il tribunale di Lodi ieri ha rimandato subito a casa loro, a Graffignana, senza alcuna misura cautelare, due dei tre romeni arrestati dai carabinieri nel primo pomeriggio di mercoledì con l’accusa di aver cercato di rubare rame dall’azienda dismessa Cgdb di via delle Industrie a Livraga. L’accusa per ora resta di tentato furto in edificio, in concorso, ma l’avvocato difensore Augusto Cornalba potrebbe dare battaglia su questa qualificazione del fatto: «La ditta è abbandonata - spiega - e sembra che avesse già subito delle incursioni. C’era una finestra forzata, ma come facciamo a sapere chi è stato?». A segnalare al “112” movimenti sospetti poco dopo l'ora di pranzo sarebbero stati operai di una ditta vicina e i carabinieri delle compagnie di Lodi e di Codogno hanno cercato di “isolare” la zona con una manovra a tenaglia. Uno dei sospettati è stato bloccato a circa un chilometro di distanza dalla ditta mentre correva nei campi, l’altro era seminascosto sotto il volante di una piccola Peugeot posteggiata nei pressi, il terzo era ancora nel piazzale dell’azienda. Secondo il difensore né l’auto, per le dimensioni, né gli arnesi sequestrati erano adatti a un furto di rame, e neppure l’orario. Nell’aula per l'udienza che ha portato alla convalida dell’arresto i tre sono entrati con un sorriso, ad attenderli in tribunale almeno una decina di parenti rom, bambini compresi. I.S.B., 35 anni, e D.S., 25, domiciliati a Graffignana, sono stati liberati anche se uno di loro ha già un precedente; F.L.C., 35 anni, pregiudicato e senza fissa dimora, è stato invece mandato in carcere. Almeno fino all’udienza di lunedì prossimo.