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ARTICOLO  TRATTO DA  "IL CITTADINO" DEL 30/03/2013 - Graffignana rivive il calvario di Gesù
via crucis malgrado il tempo inclemente un centinaio di figuranti ha messo in scena ieri sera la rievocazione in costume della passione di cristo alla presenza del vescovo di lodi giuseppe Merisi
Graffignana rivive il calvario di Gesù
 

Le incertezze alla vigilia erano tante. La tenacia e la fede sono state più forti. Nonostante le temperature rigide, la pioggia che è sembrata per tutto il giorno sul punto di rompere l’equilibrio plumbeo del cielo, il comitato promotore e la parrocchia di Graffignana non si sono fatti intimorire. E hanno vinto la loro scommessa. La magia della Via Crucis vivente si è impadronita nuovamente di strade, vie e piazze, si è fatta largo nei cuori di graffignanini e li ha scaldati con il suo mix intenso di emozione e raccoglimento. Strade gremite, ieri sera, per l’evento che chiama a raccolta il paese intero per il racconto della Passione di Cristo. Un cammino di preghiera incentrato sulla riproposizione del calvario di Gesù attraverso quadri “vivi”, stazioni popolate dai figuranti nei panni dei personaggi del Vangelo, con i volti contratti o attoniti, fermi nel momento dell’abbandono o in quello dolore, bloccati nell’attimo scelto per raccontare un pezzo della loro storia, e immerse nell’atmosfera del tempo, richiamata attraverso costumi, armi e suppellettili. A precedere la folla dei fedeli, il gruppo di donne della Palestina, dalla veste beige come il colore della terra, il velo candido, una fiaccola in mano ad illuminare il cammino nel giorno del dolore per la morte di Cristo. A guidare la preghiera il parroco di Graffignana don Davide Daccò che ad ogni stazione, da piazza Mazzini trasformata nell’orto degli ulivi fino al parco Spadazze, alla chiesa del Lazzaretto, a via Roma e via Milano, ha passato il microfono alle giovanissime voci dei bimbi di Graffignana per leggere le riflessioni evangeliche. Ad ammirare la galleria a cielo aperto di quadri vivi e muti, immagini rese ancora più potenti dalla bravura degli interpreti nel mantenere la posizione a lungo nonostante il freddo pungente, anche il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, che ha portato il suo saluto anche alla via Crucis di Spino d’Adda. Dopo il ringraziamento ai protagonisti della rappresentazione, dal vescovo è arrivato l’invito «a portare queste riflessioni nella preghiera personale e in quella familiare, sulla scorta delle parole di Papa Francesco sulla tema della croce e della sofferenza che portano però alla gioia e alla salvezza»

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